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Trovata cimice sotto un "tavolino" ...
... Bolingbroke tranquillizza tutti: Sono cimici del cartone!
La notizia
Come se non bastassero i guai in campo per una
qualificazione in Champions praticamente sfumata per il quarto anno
consecutivo, l’Inter si trova ad affrontare un’inquietante spy story. Stando a
quanto riporta in esclusiva il quotidiano La Repubblica, il CEO nerazzurro
Michael Bolingbroke ha raccomandato durante un recente incontro con i
dipendenti di avere la massima prudenza nel non far trapelare i segreti
aziendali al di fuori della società in quanto c’è la concreta possibilità che
l’Inter sia vittima di spionaggio.
Per corroborare questo ammonimento alle decine di dipendenti
riuniti in platea, ha anche mostrato una cimice, rinvenuta sotto una scrivania
degli uffici. Il colpo di scena, racconta l’articolo di Repubblica, ha destato
una certa impressione nei dipendenti e in tanti si sono chiesti chi avrebbe
messo apparecchi per le intercettazioni ambientali nella sede dell’Inter e
soprattutto a quale scopo… In attesa di nuovi sviluppi, la certezza è che sia
in campo che fuori per l’Inter non c’è proprio pace…
Fonte: it.eurosport.com
(di Valentino Mac Moskillo)
Anche lui se ne è accorto ...
Con la pressione di media, tifosi e dirigenti Geoffrey Kondogbia ha però imparato a fare i conti, e la vive ormai con serenità. Anche quando viene accusato di essere troppo timido in campo:
“Nel calcio di oggi bisogna saper mostrare le proprie qualità individuali e questo non lo so fare ancora. Me lo ripete anche mio padre di mettermi di più in mostra. Non è una questione di timidezza né di menefreghismo, ma devo sforzarmi. Ho fatto sempre fatica il primo anno: prima ti dicono che sei il top e poi il flop, ma non sono preoccupato. Ho già vissuto questa situazione sia a Siviglia che al Monaco”.
Il centrocampista comunque si trova bene all’Inter, in uno spogliatoio “facile, con molti giovani, tanti arrivati da poco: si parla italiano, anche se ci sono molti stranieri, ma è molto piacevole”.
E forse questo ha permesso al francese di integrarsi più facilmente:
“Il cambiamento rispetto al Monaco è stato grande, in Italia c’è molta passione e si lavora tanto sulla tattica: 3-4 sedute video al giorno, in allenamento si provano vari schemi. Sono all’Inter anche per colmare le mie lacune in termini di rigore: non è facile ma bisogna insistere e lavorare”.
Fonte: gazzetta.it
(segnal. da Giovanni Seccia)
“Nel calcio di oggi bisogna saper mostrare le proprie qualità individuali e questo non lo so fare ancora. Me lo ripete anche mio padre di mettermi di più in mostra. Non è una questione di timidezza né di menefreghismo, ma devo sforzarmi. Ho fatto sempre fatica il primo anno: prima ti dicono che sei il top e poi il flop, ma non sono preoccupato. Ho già vissuto questa situazione sia a Siviglia che al Monaco”.
Il centrocampista comunque si trova bene all’Inter, in uno spogliatoio “facile, con molti giovani, tanti arrivati da poco: si parla italiano, anche se ci sono molti stranieri, ma è molto piacevole”.
E forse questo ha permesso al francese di integrarsi più facilmente:
“Il cambiamento rispetto al Monaco è stato grande, in Italia c’è molta passione e si lavora tanto sulla tattica: 3-4 sedute video al giorno, in allenamento si provano vari schemi. Sono all’Inter anche per colmare le mie lacune in termini di rigore: non è facile ma bisogna insistere e lavorare”.
Fonte: gazzetta.it
(segnal. da Giovanni Seccia)
Giusto per non dimenticare chi sono i prescritti ...
Hanno fatto molto discutere le dichiarazioni di Giovandomenico Lepore, ex Procuratore Capo di Napoli che ha seguito da vicino il processo di Calciopoli.
Secondo il magistrato, l’Inter si sarebbe salvata da un processo penale solo perché furono pubblicate le intercettazioni dei suoi dirigenti, Massimo Moratti e Giacinto Facchetti.
Le dichiarazioni di Lepore sono state rilasciate a Top Calcio 24 ma non rappresentano una novità assoluta, visto che già nel 2007 il magistrato aveva parlato di indagini interrotte per fuga di notizie.
“Col processo di Calciopoli – dice Lepore – abbiamo accertato le responsabilità penali di una squadra (la Juve, ndr) e stavamo accertando quelle di un’altra squadra milanese che non è il Milan, quindi l’Inter. Purtroppo sono state pubblicate le intercettazioni, una quantità immane di materiale e non c’erano più le condizioni per proseguire le indagini con segretezza”.
Fonte: Sportforever.it
(di Paolo Carasso)
Secondo il magistrato, l’Inter si sarebbe salvata da un processo penale solo perché furono pubblicate le intercettazioni dei suoi dirigenti, Massimo Moratti e Giacinto Facchetti.
Le dichiarazioni di Lepore sono state rilasciate a Top Calcio 24 ma non rappresentano una novità assoluta, visto che già nel 2007 il magistrato aveva parlato di indagini interrotte per fuga di notizie.
“Col processo di Calciopoli – dice Lepore – abbiamo accertato le responsabilità penali di una squadra (la Juve, ndr) e stavamo accertando quelle di un’altra squadra milanese che non è il Milan, quindi l’Inter. Purtroppo sono state pubblicate le intercettazioni, una quantità immane di materiale e non c’erano più le condizioni per proseguire le indagini con segretezza”.
Fonte: Sportforever.it
(di Paolo Carasso)
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